Novembre e dicembre saranno dedicati ai festeggiamenti per i 100 anni di Marcello “Snaporaz” Mastroianni, icona del cinema italiano e internazionale, volto sornione e indimenticabile che nella lunghissiam carriera ha recitato in oltre 140 film!
Nei nostri incontri approfondiremo due aspetti meno noti della ricchissima galleria di personaggi ai quali ha dato vita Marcello, ovvero quelli che hanno giocato con l'immagine di latin lover e di divo capovolgendola e le grandi collaborazioni internazionali.
Inizieremo con lo stupendo film “Il Bell'Antonio” del 1960 diretto da Mauro Bolognini.Un classico del cinema italiano che ci porta nel cuore della Sicilia degli anni '50, con le sue contraddizioni, i suoi valori tradizionali e i suoi personaggi indimenticabili. Antonio, il protagonista è “bello” e per questo tutta la città di Catania ha per lui un occhio di riguardo, lo coccola e lo eleva a modello ideale di uomo. Ma dietro la fama di gran seduttore si nascondono una sensibilità e una fragilità pronte a sconvolgere la famiglia e l'intera società cittadina.Marcello, insieme a Claudia Cardinale, crea un personaggio che rompe l'immagine del “latin lover” e fa emergere tutte le ambiguità e l'ipocrisia della società italiana.
Tratto dal libro di Vitaliano Brancati e co-sceneggiato da Pier Paolo Pasolini, “Il bell'Antonio” è un film da non perdere!
Il secondo appuntamento vedrà Marcello nei panni di un intellettuale socialista (Proprio lui! Così schivo e poco incline a trascinare le masse) alla guida di uno sciopero generale in "I compagni" di Mario Monicelli. Il film è una ricostruzione storica avvincente delle lotte operaie alla fine dell'Ottocento in Italia, con un'attenzione particolare alle condizioni di lavoro e alle prime istanze sindacali, "I compagni" ci porta nel cuore della vita quotidiana e del mondo operaio, offrendoci uno spaccato delle trasformazioni sociali e culturali che l'Italia stava attraversando. Un film che fa riflettere sulla storia del nostro paese e sui temi universali del lavoro, della giustizia e della dignità umana.
Nella seconda parte di questo compleanno cinematografico andremo in giro per l'Europa alla scoperta degli ultimi grandi film di Marcello in compagnia di registi internazionali.
Infatti, nonostante fosse riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è soltanto nell'ultima parte della carriera che Mastroianni decide di oltrepassare i confini italiani con regolarità per interpretare film all'estero.
Tra questi non possiamo non citare "Il volo" di Theo Angelopoulos.
Un viaggio interiore e profondo che riflette sulla vita, la morte, la solitudine e il senso dell'esistenza... forse Marcello ha sentito il bisogno di fermarsi dopo gli anni passati a guidare auto sportive, a lavorare a centinaia di film e a riempire le pagine dei giornali con gossip e interviste?
In questa opera fatta di paesaggi onirici e atmosfere rarefatte, di personaggi sfuggenti che sembrano fantasmi Spyros, un ex insegnante, decide di abbandonare tutto per tornare alla terra e dedicarsi all'apicoltura. Il suo viaggio è un percorso interiore alla ricerca di sé stesso, un tentativo di riconnettersi con la natura e con le proprie origini.
Ci prenderemo il tempo per apprezzare un film intimo e intenso, come è giusto che sia di fronte al grande cinema.
Ultimo appuntamento (per ora, perché di Marcello non ci si stanca mai) con Oci ciornie" di Nikita Mikhalkov.
Film elegante e raffinato, che ci seduce con un mix di atmosfere russe e italiane, con i suoi personaggi indimenticabili e la bellezza delle immagini d'altri tempi. "Oci ciornie" è una meditazione sulla fugacità del tempo, sul senso dell'esistenza, sulla passione, i rimpianti e la nostalgia... del resto è ispirato ai racconti di Anton Čechov, come potrebbe non essere splendido e tragicamente bello?
Nel film assistiamo al racconto che Romano, ormai anziano, fa della sua vita segnata da un infelice matrimonio con Elisa, la figlia di un ricco banchiere, che gli ha dato una bambina, Claudia e da un'intensa storia d'amore con Anna, una giovane donna russa dai misteriosi occhi neri.
Ora, so che non è un criterio troppo scientifico, ma questo è uno dei miei film preferiti e non vedo l'ora di commentarlo insieme a voi.
Riguardare "Oci ciornie" nelle prossime settimane sarà anche un'occasione per dedicare un pensiero a Silvana Mangano, che apparve per l'ultima volta sul grande schermo in questo film.
Non male come programma, vero?
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